Descrizione
La parola ยซfemministaยป non conosce mezze misure: la ami o la odi, la dici o la bruci. E ancora dopo anni da quando รจ stata usata per la prima volta continua a evocare una grande varietร di significati, immagini e letture. Sembra arduo pensare a una definizione che ne comprenda le diverse sfumature e ne mostri l’evolversi nel tempo e nello spazio. Eppure, in questo saggio, Vanessa Roghi riesce a farlo in modo brillante. Unendo la propria storia a quella con la S maiuscola, l’autrice ricorda il femminismo in cui era immersa da bambina, fatto di fiabe senza principesse e riunioni del collettivo di cui faceva parte la madre, e quello vissuto da giovane donna, tra manifestazioni in piazza, diari Smemoranda e musica pop inglese. Ripercorre poi i disastrosi passi indietro degli anni Novanta, complice la nuova rappresentazione della donna propinata da certe trasmissioni televisive di grande successo, e intesse cosรฌ un racconto che tocca tutti i temi cardine del femminismo, dalla maternitร all’aborto, dalla sessualitร al genere. Intrecciando voci di donne di tutte le etร , intellettuali, scrittrici, giornaliste, come Carla Lonzi, Elena Gianini Belotti e Michela Murgia, questa biografia collettiva ci invita a non dimenticare il passato e a tenere aperta la discussione sulle possibilitร che l’atto di ยซpensarsi e dirsiยป puรฒ continuare a portare in questo Millennio. Un libro rivolto a chi si รจ perso per strada la parola femminista e ora sente di dover riempire quel vuoto, a chi si domanda ยซperchรฉ questa parola รจ scomparsa e poi รจ riapparsa nelle nostre vite, e se non sarebbe meglio averla sempre accantoยป.





